Al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, California, tra una battuta gelida e le occhiatacce di Taylor Swift, il cabarettista e attore americano-filippino Jo Koy ha presentato l’81esima edizione dei Golden Globe che ha decretato i grandi protagonisti del piccolo e grande schermo dell’ultimo anno.
Il premio per il miglior film drammatico va al lanciatissimo ‘Oppenheimer’. Il lavoro di Christopher Nolan guadagna anche i riconoscimenti per il Miglior regista, Miglior attore protagonista in un film drammatico andato a Cillian Murphy e per il Miglior attore non protagonista alias Robert Downey Jr. Ad Oppenheimer anche il premio per la migliore colonna sonora originale di Ludwig Göransson.
La migliore attrice non protagonista è invece Da’Vine Joy Randolph con “The Holdovers – Lezioni di vita” di Alexander Payne, incentrato sullo strano legame che si viene a creare tra un’improbabile gruppo di tre persone: un insegnante, uno studente e una cuoca durante un natale del 1970.
Un po’ a sorpresa, il miglior film 2023 nella categoria commedia o musical è “Poor Things”, di Yorgos Lanthimos, che infrange le aspettative di “Barbie”. Emma Stone è la miglior attrice in un film commedia o musicale. Nella pellicola del regista greco interpreta una sorta di Frankenstein al femminile, riportata alla vita ma con il cervello di un bambino. “Bella si innamora della vita stessa, piuttosto che di una persona”, ha detto la Stone nel ricevere il premio: “E questo mi ha fatto davvero guardare alla vita in modo diverso”.
Al contrario, la satira femminista di “Barbie” di Greta Gerwig si consola con il nuovo premio dei Golden Globe, quello per il film campione di incassi al botteghino, che viene assegnato al migliore film tra quelli che hanno incassato almeno 100 milioni di dollari negli Stati Uniti e 150 milioni nel mondo. La produzione della Warner Bros è andato ben oltre e ha fatturato circa 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo, diventando il film di maggior incasso del 2023. Barbie si aggiudica anche il riconoscimento per la Migliore canzone originale per ‘What Was I Made For?’ di Billie Eilish e Finneas.
A Paul Giamatti il premio come miglior attore di un film commedia per “Winter Break”, alla sua terza vittoria ai Golden Globes.
Il titolo di miglior attrice in un film drammatico va invece a Lily Gladstone per “The killers of the Flower Moon”: l’attrice, che interpreta una donna della tribù degli Osage, discendente lei stessa da una famiglia di nativi americani, si è commossa quando è stato il suo turno di salire sul palco per ricevere il premio.
Resta a bocca asciutta “Io Capitano” di Matteo Garrone. Il premio come miglior film in lingua straniera e quello per la migliore sceneggiatura va infatti ad “Anatomia di una caduta”, della regista francese Justine Triet che si era già guadagnato la Palma d’Oro a Cannes. E’ la storia di una coppia di scrittori con un figlio ipovedente: in un remoto chalet in Svizzera, il padre viene trovato morto, caduto da una finestra – il processo che ne segue è una radiografia puntigliosa e spietata delle relazioni all’interno della famiglia.
Hayao Miyazaki con “Il ragazzo e l’airone” si aggiudica il Golden Globe per il miglior lungometraggio di animazione ambientato a Tokyo durante la ‘guerra del Pacifico’.
Per la categoria serie tv, “The Bear” fa incetta di premi e conquista il premio come miglior serie comica o musicale, ma anche quelli per i migliori attori protagonisti per una serie comica, che incoronano Jeremy Allen White e Ayo Edebiri. Diverse le tematiche affrontate dalla cultura del cibo alla famiglia, dallo stress alla salute mentale.
Infine ‘Succession’ di Hbo ha portato a casa i trofei per la miglior serie drammatica, il miglior attore, ovvero Kieran Culkin, la migliore attrice Sarah Snook e il miglior attore non protagonista alias Matthew Macfadyen. Un dramma familiare corale, pungente e brutalmente comico, che attraverso le azioni spregiudicate dei protagonisti spinge a riflettere sul potere e sul denaro.