Marco Melandri torna a parlare di uno degli episodi più controversi nella storia recente della MotoGP, il Gran Premio della Malesia 2015 a Sepang, quando Valentino Rossi e Marc Marquez furono protagonisti di un incidente che segnò profondamente la competizione. In un’intervista, Melandri esprime in modo netto la sua posizione, sfidando la narrazione comune che ha spesso visto Rossi dipinto come la vittima di quella situazione.
Secondo Melandri, non ci sono dubbi: Valentino Rossi è il colpevole principale di quanto accaduto quel giorno. Non si è trattato di un incidente casuale o di un momento di sfortuna, ma di un gesto volontario compiuto da Rossi, spinto dalla pressione e dalla tensione del momento. Melandri sottolinea come le immagini del contatto tra i due piloti siano chiare nel mostrare che Rossi ha cercato deliberatamente di portare fuori traiettoria Marquez, causando la sua caduta. Questo atto, a suo avviso, non può essere giustificato nemmeno dalla rivalità intensificata durante quella stagione, dal momento che rappresenta una violazione grave dello spirito sportivo e delle regole della competizione.
L’ex pilota evidenzia come la tensione tra Rossi e Marquez fosse palpabile già da tempo. L’episodio di Sepang è stato solo il culmine di una serie di scontri e incomprensioni che si erano accumulati nel corso della stagione 2015. Melandri ricorda che, anche prima di Sepang, vi erano stati provocazioni e comportamenti spinti al limite della correttezza da entrambe le parti, ma l’azione di Rossi è stata la più grave e non poteva essere passata sotto silenzio.
Oltre alla critica diretta a Rossi, Melandri punta il dito contro la gestione mediatica e organizzativa della MotoGP. Secondo lui, la Dorna e Liberty Media hanno contribuito a creare una narrazione sbilanciata, in cui Rossi è stato dipinto come il perseguitato o la vittima, mentre Marquez è stato spesso visto come il cattivo antagonista. Questa rappresentazione ha alimentato ulteriormente le divisioni tra tifosi e ha distorto la percezione reale dei fatti. Melandri invita a superare queste semplificazioni per riconoscere le responsabilità effettive di ciascuno, a partire da Rossi, che da icona della MotoGP avrebbe dovuto mantenere un comportamento esemplare, ma che invece ha ceduto alla pressione compiendo un gesto altamente scorretto.
L’intervento di Melandri riaccende dunque il dibattito su uno degli eventi più discussi della MotoGP, invitando a riflettere sul ruolo di ciascun protagonista nella vicenda e sull’importanza di una gestione più equa e trasparente della competizione. Il suo giudizio netto e senza mezzi termini su Rossi sottolinea l’esigenza di un confronto onesto e maturo tra tifosi e addetti ai lavori, affinché episodi simili non si ripetano e lo sport possa continuare a essere un esempio di passione e correttezza.
In conclusione, Melandri non solo accusa Valentino Rossi di aver causato intenzionalmente la caduta di Marc Marquez a Sepang nel 2015, ma mette anche in luce un problema più ampio legato alla narrazione e alla gestione della MotoGP. Il suo punto di vista offre un’importante chiave di lettura alternativa per comprendere a fondo uno dei momenti più delicati della storia recente delle corse su due ruote, spingendo a guardare oltre le tifoserie e a valutare con obiettività le azioni e le conseguenze di quel fatidico episodio .